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31/05/2015
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IN MOSTRA GLI ABITI E I MERLETTI CHE RACCONTANO LA STORIA

Sono state ancora una volta tante le persone che hanno voluto essere presenti alla riapertura del Centro Documentazione di Luserna e all’inaugurazione delle nuove mostre che di anno in anno, nonostante le molte difficoltà, il Centro allestisce con un interesse sempre crescente.
Lo scorso anno si è arrivati alla cifra record di 14.713 visitatori! Una simile realtà, in un paese che conta trecento residenti, può essere considerata a ragione un autentico volano economico dalla notevole ricaduta su tutto il comparto turistico degli Altipiani Cimbri. Luigi Nicolussi Castellan per la prima volta, dopo diciannove anni, ha preso la parola all’inaugurazione della mostra annuale del Centro Documentazione in una veste diversa da quella di Presidente del Centro stesso: dopo averlo presieduto sin dalla sua fondazione, da poche settimane ha di fatto passato la mano e il suo successore, Fiorenzo Nicolussi, ha cavallerescamente ritenuto giusto che fosse ancora lui, il Presidentissimo, a salutare per primo gli ospiti. Una storia di particolare grazia quella raccontata quest’anno dal Centro Documentazione con la sua mostra annuale, una storia di “prima del motore”, potremmo dire citando una famosa canzone; sono gli ultimi anni felici di un’Europa avviata inconsapevolmente verso la catastrofe, sono gli anni della bella époque, l’epoca bella, quando tutto il futuro doveva ancora avvenire e non poteva che essere un futuro di progresso per tutti, considerando le conquiste dell’umanità nei più svariati campi della scienza e della tecnica e il miglioramento generale del tenore di vita nel Vecchio Continente. Nella mostra, Abiti e merletti raccontano la Storia, sono esposti un’affascinante serie di abiti e accessori d’epoca, che non solo dicono di se stessi ma testimoniano quel tempo, quell’epoca che doveva essere la più felice di tutte, finita invece nella tragedia della Grande Guerra. Una mostra questa non certo avulsa dal territorio, come potrebbe sembrare, perché questo piccolo paese, sebbene periferia del grande impero degli Habsburg, ha dato il suo contributo persino alla moda di quegli anni. La scuola di merletto a fuselli –
khnöpplspitzschual – voluta dall’amministrazione austriaca non solo ha dato modo a molte donne cimbre di ottenere un sostentamento, ma le ha proiettate sui mercati di mezza Europa, dove i preziosi merletti di Luserna erano oltremodo
apprezzati. Anche questo si può trovare in mostra con una sezione appositamente dedicata, L’Arte del merletto a fuselli a Luserna, riservata al lavoro delle donne cimbre. È commovente osservare come quelle mani dure, usate ai lavori più faticosi, siano state capaci di trovare la delicatezza per confezionare veri capolavori d’arte. La Scuola di Merletto liquidata in fretta dal Regno d’Italia è rinata una quindicina di anni fa proprio per l’Impegno di Fiorenzo Nicolussi e dell’Istituto Cimbro e oggi, accanto ai merletti d’epoca, può affiancare la produzione più recente sempre ricca di magia.

Andrea Nicolussi Golo

Il Trentino, maggio 2015, pag. 46
IN MOSTRA GLI ABITI E I MERLETTI CHE RACCONTANO LA STORIA

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