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02/07/2016
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LUSERNA JAZZISTICA E TOLLERANTE

Storia e arte Appuntamento a forte Campo anche per dire no ai muri e ai «confini della coscienza»



LUSERNA - Musica jazz a Luserna per abbattere i muri dell'ipocrisia testo. A Luserna si respira un aria mittel-europea come forse in nessun altro paese del Trentino. Esser profughi durante la prima guerra mondiale, l' emigrazione forzata, lo spopolamento hanno leso in maniera forte e decisa il tessuto sociale di questa popolazione. Svizzera e Germania accolsero i «migranti» luserni , che una valigia di cartone in mano , ricolma di nostalgia, andavano a guadagnarsi un tozzo di pane. Questo viaggiare per essere protagonisti ha solidificato nei Cimbri di Lùsern i valori della solidarietà, della collaborazione, dando linfa dinamica alla riflessione. In questo contesto si inserisce la terza edizione del Jat'z Lusèrn , manifestazione musicale con la quale si vuole dire no ai muri, no ai confini della coscienza, no alla paura di comunicare, di allargare gli orizzonti, di camminare insieme . Questo «no» verrà sancito attraverso il Sudtirol Jazz Festival 2016 , kermesse internazionale che vede coinvolte oltre a Luserna altre sessanta località tra le quali anche Innsbruck . A Luserna la manifestazione approderà domani alle ore 11 ed avrà luogo nel piazzale «Obarforte» a Forte Campo/Lusérn , struttura che dopo due anni di lavori è stata recuperata in molte delle sue parti. La storia di forte Campo / Lusèrn è tra le più dibattute e conosciute della grande guerra. Il 28 maggio 1915, dopo esser stato colpito da oltre 5000 proiettili, partiti dal forte italiano Verena (2015 metri), che misero a dura prova la tenuta strutturale della fortificazione, il comandante Emanuel Nebesar, cecoslovacco, diede l'ordine di issare, in segno di resa, una bandiera bianca. Alcuni storici affermano che le bandiere furono tre, ma probabilmente si trattò di una distonia ottica. All'onta, non si inchinarono forte Belvedere/Gschwent e forte Busa Verla (austro-ungarici) che incominciarono a bombardare il Luserna, respingendo così l'assalto delle truppe italiane, che inspiegabilmente avevano perso l'occasione per conquistare il forte. Nebesar venne deferito alla corte marziale, ma dopo un lungo processo, non venne condannato. L'Istituto Cimbro di Luserna, che difende cultura ed idioma locale «Zung», ha messo in cantiere questa manifestazione che vuole avvicinare e costruire con i paesi dell'Euregio (Trentino-Alto Adige-Tirolo): un progetto che va oltre i limiti circoscritti, sapendo che le migrazioni non si fermano con i muri bensì con progetti operativi e con il dialogo. «Per noi è un momento significativo, la nostra è una terra di confine, una terra di emigrazione, portare la manifestazione a forte Campo ci aiuta a capire, ad allargare le nostre menti», ci dice il direttore dell'Istituto Cimbro, Annamaria Trenti Kaufmann . «Un giorno anche le guerre si inchineranno al suono di una chitarra» diceva Jim Morrison.

Tiziano Dalprà 


l'Adige, sabato 2 luglio 2016, pag. 8
LUSERNA JAZZISTICA E TOLLERANTE

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