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13/09/2017
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"NON SIAMO DI SERIE B"

Folgaria, Lavarone, Luserna e Comunità vogliono il medico 



ALTIPIANI CIMBRI - «Così non si può andare avanti, la gente degli altipiani merita rispetto», riporta con veemenza la presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri Nicoletta Carbonari. La questione del medico condotto apre lo scontro con la Provincia. Sul tema le principali autorità degli altipiani viaggiano compatte ed intervengono direttamente nei confronti dell'assessore alla sanità della Pat Luca Zeni. Ecco quanto hanno scritto, i sindaci di Folgaria, Lavarone e Lusèrn, rispettivamente, Forrer, Corradi e Nicolussi, nonché la presidente della Comunità di Valle Carbonari. «Il medico di base, dottor Faccioli, andrà in pensione a fine mese la sua sostituzione sta diventando urgente. Nonostante i numerosi contatti telefonici tra noi amministratori, l'assessore Zeni, vari funzionari dell'Azienda sanitaria e della Provincia, ad oggi abbiamo ricevuto solo risposte interlocutorie. È nelle vostre mani la soluzione tecnica e politica al problema causato dal comportamento scorretto del dottor Alessandro Maronato che, accettando l'ambulatorio principale a Lavarone, ha disatteso completamente il fabbisogno degli utenti del nostro territorio poiché, di fatto, eserciterà l'attività principale nell'ambulatorio secondario di Rovereto e solo marginalmente sull'altopiano. Questi infatti, come noto, vergognosamente, senza condivisione alcuna e gettando nel panico la popolazione. Il medico ha già esposto al pubblico orari ridottissimi (1 ora a Lavarone) ed ha escluso la sua presenza negli ambulatori di Luserna-Lusérn, Carbonare e Nosellari di Folgaria. Vi segnaliamo che è assolutamente indispensabile che il servizio ambulatoriale sia garantito nei modi e negli orari sinora praticati, come è noto, ma forse non correttamente percepito da chi non ci vive ma è deputato all'amministrazione a distanza, il nostro territorio, la nostra popolazione è diffusa in tante piccole frazioni con distanze chilometriche considerevoli tra una località e l'altra. In questo siamo certi di condividere l'opinione con i medici di base attualmente operanti sul territorio. Che il dottor Alessandro Maronato abbia optato per una soluzione scorretta, benché nei limiti della legalità, come ci è stato riferito, non può essere motivo di discriminazione per i cittadini dell'altopiano che hanno il medesimo diritto alla salute dei cittadini di fondovalle. Sulla questione deontologica non ci soffermiamo. Per quanto ci riguarda è indubbio che nella fattispecie, dal giovane medico o da chi per esso, è stato disatteso il punto del codice deontologico laddove ogni professionista giura "di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l'eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute". Ci preme capire quindi quale sarà l'azione successiva a questa. Chiediamo pertanto di essere informati su come intendiate procedere per garantire la continuità del servizio essenziale del medico di base agli assistiti del dottor Faccioli e nel fare ciò sottolineiamo l'importanza che venga mantenuta una posizione appetibile per il medico che nel prossimo futuro opererà sul nostro territorio di montagna. Siamo convinti che non si tratti di una mera questione tecnico-giuridica ma di una problematica sociale e di qui la nostra richiesta sia all'assessore che al direttore dell'Azienda sanitaria. Tutto ciò premesso siamo a chiedere un interessamento concreto e immediato sulla questione con l'individuazione di una soluzione politica e di conseguenza tecnico-giuridica adeguata in modo che il servizio di medicina di base possa continuare ad essere garantito a tutti i cittadini dell'altopiano almeno nella misura pari a quanto fino ad oggi avvenuto».


L'ADIGE

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