Di Sait Vo Lusérn



20/12/2013
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“GLOAM” A STÒRDJA VO KRIAGE UN GEPET

Tönle Bintarn - Tra i suoi libri la bibliotecaria di Luserna trova parole cimbre capaci di stupire



Kisà bida dar groaz schraibar vo Slege Mario Rigoni Stern, di sèlln vert bodarse iz gevuntet in di bibliotèk vo Lusérn, hettat nia pensart ke daz sèll djung diarndle boden hèrta hatt gepitet hebat in an tage gebunnt an prais boda hatt genump in nåm von protagonìst von soi peste libar: Stòrdja von Tönle. Kisà bida daz sèll diarndle boda hatt geschribet azpe biar hettat nia pensart ke in an tage berata gest a konkors boma hebat geschribet lai azpe biar. Daz sèll diarndle, haüt a djunga vrau, iz di Luisa bobar alle khennen un boda hatt gebunnt in prais Tönle Bintarn. 

 

 Non poteva esserci una giornata migliore per la festa delle tre comunità cimbre e della loro letteratura. Cielo sereno, la giusta temperatura, attorno allo zero, il Portule innevato, diamanti di brina lungo la Val d'Assa, selvatici furtivi che lasciano impronte leggere, anime lievi a spasso per la montagna; questo ciò ha accolto i rappresentanti della comunità cimbra ad Asiago, ma a rendere tutti felici, più di ogni altra cosa: il calore confortante di tanti cuori nella nobile Sala dei Quadri, dove sono stati consegnati i premi della terza edizione del concorso di scrittura Tönle Bintarn.  Un successo, quello del concorso di scrittura nella sola lingua cimbra, che ogni anno riesce a stupire e sorprendere per il numero e la qualità degli elaborati. Come sempre cinque i premiati; al quinto posto Bruno Corradi con il racconto «De Mariana un inj alte Groazz-Geimar». Al quarto, la poesia di Oliver Baumann «Beetag von Hoome». Al terzo posto un collettivo di scrittori altopianesi, Paolo Martello Khatarnun, Domenica Stefani Khèrle, Franco Rigoni Zurlo, Maurizio Bonato Stütz e Ivan Mosele. Al secondo posto la giovane maestra Nadia Nicolussi Paolaz di Luserna con «Dar må von Boan» un racconto commovente e denso di poesia che ha fatto inciampare l'incaricato alla lettura in un piccolo groppo di commozione. Come dice la motivazione del premio, Nadia Nicolussi Paolaz denota una notevole competenza linguistica; detto ad una ragazza poco più che ventenne, dà la certezza che, a dispetto di tutte le cassandre, la lingua cimbra vive e vivrà finché cuori generosi continueranno a combattere per essa. La Lint il tiglio, albero sacro del popolo cimbro, opera finemente cesellata da Mastro 7, che spetta al vincitore, ha trovato la sua giusta collocazione in casa di Luisa Nicolussi Golo che se l'è aggiudicata con il racconto «Gloam». Bibliotecaria e addetta allo sportello linguistico di Luserna, Luisa non ha certo bisogno delle mie parole, per essere conosciuta, scrive in cimbro dagli anni ottanta e molti, tra cui anche chi qui scrive, hanno imparato da lei i rudimenti della scrittura nell'antica lingua, un premio dunque più che meritato per una storia di rara bellezza e sensibilità.   

(ang)



l’Adige, di Sait vo Lusérn, venerdì 20 dicembre 2013, pag. 34

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