ATTUALITÀ - UNA STAGIONE AVARA DI NEVE PUÒ ESSERE LA GIUSTA OCCASIONE PER RIFLETTERE SUL FUTURO

Tempi di crisi un po' per tutti, inutile ribattere all'infinito gli stessi chiodi. Certo per la montagna, già penalizzata da vari fattori, la crisi generale potrebbe avere, a lungo andare, un impatto se possibile ancora più devastante. Contradditorie le voci che si rincorrono sull'Altipiano circa l'andamento turistico riguardo alle recenti festività natalizie; già, festività forse ancora troppo vicine per poter avere un quadro generale e completo della situazione. I conti sarebbe sempre meglio farli a bocce ferme. Dunque, se alcune voci autorevoli affermano che, nonostante la penuria del manto nevoso, il comparto ha tenuto benissimo arrivando al tutto esaurito, altre altrettanto autorevoli, lamentano invece un totale disastro. Come quasi sempre accade la verità probabilmente si trova metà strada. Quello che appare certo però è che la dipendenza della stagione invernale dalle precipitazioni nevose o comunque dalla possibilità di sciare, è ancora preponderante, molto si è cercato di fare per staccarsi da tale subordinazione, ma i fatti dimostrano ancora una volta che d'inverno sulle nostre montagne si viene prevalentemente per sciare e ad oggi di neve se ne è vista proprio pochina? Inutile ogni polemica, molto meglio indirizzare tutti gli sforzi, di tutti, per guardare oltre alla neve, oltre allo sci, per guardare un orizzonte che deve essere l'orizzonte di tutti, un obiettivo ormai non più procrastinabile.

Raitn, raitn, raitn, in an stroach, alz khindar, disar iz gest dar uantzege lust bobar alle håm gehatt balda iz khent dar bintar. Niamat vo üs khindar hebat nia gemak gloam ke pinn geraita hettatmen gemak gebinnen 'z proat. Ja, in di Lait iztada boll gest 'z birthaus un epparummaz inn in bakükkele von skilift, ma vor üs daz schümma z'soina "padrù vodar Rivetta" iz gest lai mang raitn benn ma hatt geböllt un ena z'zala un khemmen dar brevraste vo alln. Laise in di zait eppaz habar ågeheft zo vorstiana un hèrta mearar pinn djar raitn hatt gehatt zo tüana pinn gèlt? zo zala, odar zo gebinna.

Långe bintadar ena snea soindara vorgånnt ettlane, ma niamat hattzasanen drauzgemacht mearar baz sovl, åntze, di mearstn soin gest kontent zo maga tretn aftaz trukhan. Lai biar khindar son gest loune un soin gestånt gåntze abas pittar nas gedrukht atz vestar zo hüata di earstn flökk. 

Haüt zo tage az nèt snaibet iz a groazez unglük vor alle, ombromm hèrta mearar famildje soinse ågehenk in turismo von snea un az nèt snaibet leksese letz genumma vor ettlane. Hèrta mearar però hattma vorstånt ke ma mage nèt hengen soi lem in bèttar (boda azpe daz håm gelirnt di altn tüat bazzez bill) ma schöllat süachan zi macha turismo allz ummaz opfrante berda zuarkhint mearare sachandar zo tüana nèt la raitn! 

(ang)

l'Adige, di Sait vo Lusérn, venerdì 16 gennaio 2015, pag. 28