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22/05/2016
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Don Giorgio, nuovo parroco a Folgaria

Il giovane sacerdote arriverà da Ronzo Chienis



FOLGARIA - Sarà don Giorgio Cavagna il nuovo parroco di Folgaria ed arriverà sull'altopiano probabilmente nel mese di luglio. Don Giorgo è stato ordinato sacerdote nel 2007, è un giovane prete di trentaquattro anni, che lascerà quanto prima le parrocchie di Manzano, Pannone, Ronzo Chienis e Valle S.Felice, quattro entità pastorali della Val di Gresta, 2000 anime legate al decanato di Mori. 
Un sacerdote ben voluto, sul territorio su cui ha operato, che in questa valle ha iniziato a costruire un percorso di unità pastorale intenso. 
Il giovane sacerdote è originario di Chizzola. Salirà quanto prima sull'altopiano e prenderà il posto lasciato vacante da don Gabriele Bernardi, un altro giovane prete che in poco tempo era riuscito a stabilire un fortissimo legame con i fedeli e la Comunità. L'azione che il nuovo vicario di Cristo dovrà compiere è quella di ricucire uno «strappo» violento tra fedeli folgaretani e Curia, dovuto al trasferimento improvviso di don Gabriele, che aveva creato non poche polemiche sull'altopiano. Un fatto tutt'oggi incomprensibile per i più, intorno al quale in questi mesi si è ricamato ad uncinetto, spesso andando anche oltre i limiti. A supplire questa «vacanza» è stato chiamato provvisoriamente l'anziano sacerdote, don Ilario Crepaz che ha dimostrato notevoli doti umane e tanta saggezza, arrivando a smorzare il fuoco delle polemiche ed il chiacchiericcio relativo. 
Don Giorgio è stato parroco anche a Pergine, è un giovane ministro di Dio che in punta di piedi è riuscito ad entrare nel cuore dei suoi fedeli. Arriverà a Folgaria durante l'estate (probabilmente nel mese di luglio) , la notizia del suo arrivo e della sua partenza dalla Val di Gresta sarà data ufficialmente domenica prossima. «Parlerò con il consiglio pastorale, so che don Gabriele ha operato in maniera eccelsa a Folgaria, cercherò di capire i problemi e di camminare insieme ai miei fedeli», riporta con somma umiltà. 
Ed è al «suo» gregge che rivolge la sua parola d'amore, e di serenità. In ogni parrocchia questo giovane sacerdote ha lasciato un ottimo ricordo, un prete attivo, attento, convinto servitore di Dio, che porta il saio dell'umiltà e della comprensione. L'Arcidiocesi di Trento, ed il suo nuovo vescovo Lauro Tisi, hanno voluto mettere a Folgaria, probabilmente, un sacerdote giovane affinché il cambiamento non fosse traumatico, e la comunità potesse guardare al futuro nella convinzione che la parrocchia è un bene comune e non può chiudersi su se stessa. C'è tristezza nelle quattro entità grestane, don Giorgio qui ha seminato in maniera intelligente, ha portato la fede nei cuori, ha saputo mettere insieme un percorso condiviso solidale ed umano. Folgaria dal punto di vista socio-economico è diversa, è legata al turismo, mentre la val di Gresta al mondo rurale ed operaio. Ma la fede è unica, un messaggio universale dentro il quale le pecorelle dovranno seguire il proprio pastore. Don Giorgio arriva quassù per diffondere la parola di Dio, ma anche per camminare con la comunità e trasfondere ad essa serenità e amore. Dovrà impegnarsi nei lavori di recupero della Chiesa ma soprattutto, e questo sarà il compito più arduo, dovrà in breve tempo capire la metamorfosi sociale di questa terra.

Tiziano Dalprà


l'Adige, domenica 22 maggio 2016, pag. 41

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